Chicago, Newberry VAULT Wing ZP 535 .A354
Dante Alighieri
Terze Rime by Dante Alighieri
Venice, 1502
Go to Background Essay Go to Manuscript page |
Go to transcription of: | 1 | 2 |
PVRG.
Et se dal fummo foco s’argomenta ;
Cotesta obliuion chiaro conchiude
Colpa ne la tua voglia altrove attenta .
Veramente horamai saranno nude
Le mie parole , quanto converrassi
Quelle scovrir a la tua vista rude .
Et più corrusco et con più lenti passi
Teneva ‘l sole il cerchio di merigge ,
Che qua et là come gli aspetti fassi ;
Quando s’ affisser ; sì come s’ affigge ,
Chi va dinanzi a schiera per iscorta ,
Se truova novitate in sue vestigge ;
Le sette donne al fin d’ un’ombra smorta ;
Qual sotto foglie verdi et rami nigri
Sovra suoi freddi rivi l’alpe porta .
Dinanzi ad esse Euphrates et Tigri
Veder mi parve uscir d’ una fontana ;
Et quasi amici dipartirsi pigri .
O luce, o gloria de la gente humana
Che acqua è questa , che qui si dispiega
Da un principio ; et se da se lontana?
Per cotal prego detto mi fu ; prega
Mathelda , che ’l ti dica: et qui rispose ,
Come fa , chi da colpa si dislega ,
La bella donna ; questo , et altre cose
Dette li son per me et son sicura ,
Che l’acqua di Letheo non gli ’l nascose.
Et Beatrice ; forse maggior cura ;
Che spesse volte la memoria priva ;
Fatt’ ha la mente sua ne gli occhi oscura.
ii x
PVRG.
Ma vedi Eunoe , che la diriva :
Menalo ad esso ; et come tu se usa ,
La tramortita sua virtù raviva .
Com’ anima gentil ; che non fa scusa ,
Ma fa sua voglia de la voglia altrui ,
Tosto com’ è per segno fuor dischiusa ;
Così poi che da essa preso fui ,
La bella donna mossesi ; et a statio
Donnescamente disse , vien con lui .
S’ i havesse Lettor più lungho spatio
Da scriver ; io pur cantere ’ in parte
Lo dolce ber , che mai non m’ havria satio .
Ma perché piene son tutte le carte
Ordite a questa cantica seconda ;
Non mi lascia più ir lo fren dell’arte .
I’ ritornai da la santissim’ onda
Rifatto sì, come piante novelle
Rinovellate di novella fronda ,
Puro et disposto a salir a le stelle.