Italian Paleography

Chicago, Newberry VAULT Case MS 6A 11

Giovanni Battista Strozzi

Strozzi Text Dedicated to Grand Duke Ferdinando II

Florence, between 1621 and 1634

 

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f. 55r:

Al Gran Duca Ferdinando secondo.

 

Dove lume alcun non risplende, impossibile è ch’ombra alcuna s’app

presenti allo sguardo.  Così dove felicità non alberga non ha luogo l’

invidia.  Dunque non è meraviglia sei reputati felici o per potenza,

o per degnità, o per oro, con occhi invidiosi continuamente sien rimirati.

Ma che Alessandro il grande invidiasse alle glorie di Filippo suo ge

nitore, certamente apparisce oltre ogni ragione strabocchevole amore

di sé medesimo. Non per tanto se altri rivolge intorno a ciò non appas

sionato il pensiero, conosce che è più colpa dell’humana natura, che

parto d’abomenevole maliginità. I Principi soglion più tosto succeder

nel retaggio degli stati, che nelle glorie paterne. Imperoché le

 corone, e le pompe, che accompagnarono l’altrui trionfo, nel tempio

dell’immortalità restano consecrate al nome glorioso di chi trionfò.

Onde se non lode, merita almeno d’essere scusato colui, che per lo

scosso sentiero correndo al medesimo premio, ogni riguardo che ritener

lo potesse, lascia arditamente da parte.  L’eroica virtù, eminenza

e compendio di tutte l’altre, non soggiacendo a simili passioni, ci

insegna con alto consiglio, che l’essere invidioso della gloria degli

altri, anzi depende da viltà di pensiero che da gandezza di spiriti

generosi.  Di qual lode dunque non è degno Ferdinando secondo, il

quale vedendo ogni dì maggiorm(en)te bagnate dal sangue ottomanno crescer

le palme, e gli allori per la fronte immortale del suo ser(enissi)mo Padre, non pur

non impallidì, non pur non si turbò, ma riempiendo il regio seno di gaudio in

finito per così belle vittorie rendeva gratie al Monarca del Cielo?  Attione sì

devota, e magnanima ha però dolcem(en)te violentato a scriver di sé non senza

dovuta ammiratione il presente componimento.