Chicago, Newberry Library, VAULT Case Wing MS folio ZW 1 .47
Collection of documents from Piacenza and Parma
Italy, between 1450 and 1570
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Ottavio Farnese Duca di Parma e Piacenza
Desiderando Noi sopra ogni altra cosa che la giustitia [il quale è il prin-
cipal fondamento delle città, e della quale i Prencipi sono tanto debi-
tori] venga con quella integrità e diligenza che si richiede amminis-
trata, et introdurle una buona forma di governo accomodata a la
qualità di questo nostro stato; et sapendo quanta mala sodisfat-
tione oltre l’incommodo e spesa apporti universalmente a popoli
l’andar a litigar fuori de le case loro ci siamo risoluti di formar
il Magistrato Ufficii et Ordini che sieguono. In prima formaimo
et eriggiamo nella città di Parma un Magistrato di quatro dot-
tori, che si chiamerà Conseglio di Giustitia, li quali giudicheran(n)o
tutte le cause della città del territorio, et luoghi separati, et
altri luoghi, che pagano le tasse in Parma o con Parma: et gli
quali di presente si conoscono o sono stati soliti di conoscersi, o si
debbano conoscere in Parma, o con Parma, nel quel Magistrato uno
sarà Podestà due Auditori delle cause civili et uno Auditore
delle cause criminali con le autorità, e giurisditioni infrascritte.
Del Podestà
Vogliamo che il Podestà sia capo degli altri, che habbi cura di tutte le
cose politiche, et viver civile, che tratti con gli anziani, et com-
munità, et qualsivoglia altri tutti quei nogotii publici, che sono
stati soliti di trattare i Governatori nel tempo di nostro Padre di
fe: me: et nostro, che procuri che la città sia abbondante di grani
di carne, e di vivere: che le vettovaglie, et altre robbe di vendano
senza falsità, et senza inganno, à prezzo conueniente et à giusto
peso, et misura : che le strade pubbliche, i ponti, fiumi, canali, fossi
argini chia chiaviche si riducano et si constuano un buon essere
che ne fabbricar di nuovo si serva il decoro della città, che le acque
siano ben compartite, et non usurpate che habbiano il corso loro, e
che non facciano danno procedendo in ciascuno de detti casi somma
riamente come meglio parrà a lui dichiarando che mente lidi d’acqua
che ricercano tela giudiciaria la cognitione appartengha a i giudici
civili. E perché sappiamo che sopra la grossa, le acque, le strade
et ornato della città vi sono ufficiali particolari, non intendemo per
questo derogare alla loro facoltà, ma vogliamo che il podestà non
solo concorra con tutti, ma sia sopraintendente a tutti questi, e
possa punire detti ufficiali trovandoli delinquenti, et colpevoli ne li loro uf
ficii. Che in nome suo, e del consiglio possa mandare tutti quei bandi
che sono stati soliti di mandare li governatori nel tempo nostro et altri
che allui parran(n)o opportuna et punir tutti quei che saranno trovati
in fragrante crimine contravenire a detti bandi. Che accadendo nella
città delitto o altro caso che abbia bisogno di presta, et estraordinaria
provisione debba far chiamare tutto il conseglio con il qua
le rappresenterà la persona nostra, et punire et farci quella provvisione
che potrem(m)o far noi con la nostra soprema autorità. Che abbia la
cognitione di tutte le cause scudatari e suoi vassalli, et di più delle
cause che avvessero bisogno de espedita provisione, tra qualsivolgia altri
e detti scudatari la quale espedita provisione vigliamo che sia obli
gato di farla fra venti giorni continui, e non potendo che rimetta
dette cause a giudici ordinarii le le cuase che egli conoscerà tra
et nell altro le gratiose et tutt ; altre. Che finito un libro il
secretario del Consiglio, et Cancelliere siano tenuti metterlo in un
Archivio che Noi destineremo.
Dat(um) : in Parma nel Palazzo della Nostra solita residenza
Il primo di Genaro 1558
Sottoscrit(to): Ottavio Farnese
Loco del sigillo
Gio Battista Pico Secret:
Io: Antonius
Pubblicata in Parma di di luglio 1558